La scelta dello spazzolino da denti è importante e da non sottovalutare; per facilitare la pulizia dei denti uno spazzolino dovrebbe essere avere la testa piuttosto piccola (non più di 2,5 cm), meglio senza spigoli per non traumatizzare il palato ole gengive e senza fessure perché sarebbero il primo posto dove si andrebbero ad annidarsi i batteri. Sarebbe meglio evitare le setole naturali, a favore di quelle sintetiche, perché potrebbero spezzarsi e raccogliere batteri al loro interno.
Sulla superficie del dente, tra gli strati interni e la saliva, c’è uno scambio continuo di sostanze; le sostanze pigmentanti vengono assorbite e si depositano, col tempo, all'interno del dente. È per questo che col passare degli anni il dente assume una tonalità di bianco sempre più scura ed è per questo motivo che un adulto, sebbene abbia un'igiene orale scrupolosa, può avere i denti più scuri di quando era giovane.
Non esiste un’età consigliabile, è una scelta molto personale e dipende dalla tonalità di smalto e dalle abitudini personali. Sicuramente non è consigliabile uno sbiancamento prima dei 16 anni, perché durante l'adolescenza gengive e smalto sono in via di sviluppo. Infatti la nuova normativa europea sui prodotti cosmetici sbiancanti vieta l’uso di questi prodotti con pazienti di età inferiore ai 18 anni.
Per un adulto è consigliata una visita dal dentista ogni 6/8 mesi, per i bambini anche con maggior frequenza, ogni 3 mesi circa. Un appuntamento regolare, anche in assenza di sintomi o di infiammazioni chiare, può evitare, per esempio che delle semplici carie peggiorino; fumatori, diabetici o persone soggette a malattie gengivali, inclini alle carie e all'accumulo di tartaro o con una debole risposta immulogica alle infezioni batteriche dovrebbero sicuramente prenotare una visita ogni 3 mesi
Tutti i dentifrici hanno una sorta di effetto sbiancante dovuto sostanzialmente all’effetto abrasivo, cioè la rimozione della sottile pellicola che si colora con cibi pigmentanti sopra i denti; sono un po’ più "sbiancanti" i dentifrici che hanno delle particelle più abrasive dei regolari dentifrici, che aiutano a rimuovere ulteriormente la pellicola pigmentata; i risultati raggiunti, in ogni caso, non sono comparabili con quelli raggiungibili attraverso trattamenti sbiancanti specifici come BlancOne o BrightOne, ma servono più come un sostegno quotidiano all’igiene orale.
A differenza dei trattamenti domiciliari con mascherina, il trattamento BlancOne svolto in studio prevede l’applicazione di una barriera a protezione delle gengive, particolarmente sensibili ai principi attivi sbiancanti, evitando così gli spiacevoli fastidi che seguono nei giorni dopo gli altri trattamenti sbiancanti.
Lo sbiancamento consiste in un trattamento che prevede l’utilizzo di prodotti in gel a base di sostanze chimiche quali i perossidi, che penetrano in profondità del dente e ne cambiano il colore grazie ad uno sbiancamento totale. Per togliere le macchie superficiali dei denti è possibile agire attraverso l’ablazione, ovvero una procedura meccanica che si avvale di bicarbonato e altre polveri abrasive. Normalmente, questo trattamento viene utilizzato per rimuovere il tartaro dai denti e non è particolarmente aggressivo perché effettuato dallo specialista, che spesso utilizza anche strumenti ad ultrasuoni. Il trattamento fai da te, invece, può portare qualche rischio, come il danneggiamento dello smalto a causa di uno sfregamento troppo forte dei denti, effettuato magari con delle polveri poco fini.
La placca è una pellicola incolore, biofilm batterico, che si forma costante formazione all'interno del cavo orale. È composta da una combinazione di batteri, saliva ed acidi che assieme formano un deposito viscoso ed aderente ai denti. La placca può irritare le gengive e gli acidi in essa contenuti possono distruggere lo smalto superficiale dei denti, causando la carie. Se non viene rimossa, si trasforma in tartaro, una concrezione simile al calcare. Per prevenirne la formazione è indicato rimuovere almeno una volta al giorno ogni residuo e accumulo dai denti attraverso l’utilizzo di uno spazzolino sulle superfici e uno strumento per la detersione degli spazi interdentali come il filo, lo scovolino oppure l’idropulsore.
La clorexidina è una sostanza con proprietà antibatteriche utilizzata nei prodotti a base di questa molecola (collutori, gel e spray) per il controllo della placca batterica. Parlando di concentrazioni all'interno del prodotto, per esempio per il trattamento dell'alitosi la clorexidina gluconato non deve superare lo 0,05%, mentre nella cura delle gengiviti o nella prevenzione delle infezioni dopo un intervento dentale, la concentrazione del principio attivo nel collutorio può variare dallo 0,12% allo 0,2%.
Bisogna incoraggiare fin dall'inizio i bambini ad una corretta igiene orale e a lavarsi i denti almeno due volte al giorno: per i primi anni, naturalmente, sarete voi a lavarglieli: posizionatevi in piedi, alle loro spalle, inclinategli delicatamente la testa ed assumete la stessa posizione di quando vi lavate i denti. Usate una piccola quantità di dentifricio al fluoro, scegliendone magari uno che piaccia ai bambini e li avvicini all'igiene orale divertendoli.
Dal momento in cui i primi dentini da latte spuntano in bocca, è importante controllarli spesso; inizialmente è il genitore che può verificare che non ci siano problemi; successivamente, si può iniziare a fare una visita dal dentista, già intorno ai 2 anni. Le prime visite serviranno soprattutto a familiarizzare con l'ambiente dello studio odontoiatrico. Poi potranno essere insegnate le tecniche di spazzolamento e l'importanza di una buona igiene orale. In ogni fase della crescita è fondamentale che i genitori non trasmettano mai le ansie e le paure che potrebbero derivano dalle loro brutte esperienze, in modo che il bambino possa avere un rapporto più sereno con il dentista e con l'igienista dentale.
Il flusso salivare è prezioso nella protezione delle mucose ma soprattutto dello smalto, poiché è in grado di remineralizzarlo dopo ogni episodio di demineralizzazione, a patto che venga secreto in quantità sufficiente e che possa entrare in contatto con la superficie dei denti.
Come indicazione generale tutti i sistemi sbiancanti vengono sconsigliati durante la gravidanza. Nonostante non ci sia nessuna evidenza clinica contraria, un trattamento con mera finalità estetica può senz'altro attendere prudenzialmente fino dopo il parto.
Risciacquare lo spazzolino e con abbondante acqua ogni volta dopo l'uso: questo eliminerà i residui di dentifricio, i germi, i batteri e i residui di cibo! Evitare che gli spazzolini riposti si tocchino: il contatto può creare contaminazione batterica, dato che i batteri e i germi possono passare da uno spazzolino all'altro. Quando si finisce di lavarsi i denti, riporre lo spazzolino in verticale. Questa semplice mossa rende più facile lo scolo dell'acqua in eccesso e lo manterrà asciutto e pulito
Bisogna incoraggiare fin dall'inizio i bambini ad una corretta igiene orale e a lavarsi i denti almeno due volte al giorno: per i primi anni, naturalmente, sarete voi a lavarglieli: posizionatevi in piedi, alle loro spalle, inclinategli delicatamente la testa ed assumete la stessa posizione di quando vi lavate i denti. Usate una piccola quantità di dentifricio al fluoro, scegliendone magari uno che piaccia ai bambini e li avvicini all'igiene orale divertendoli.
Negli anni passati l’estrazione dei denti del giudizio era una terapia molto frequente per evitare l’affollamento degli incisivi anteriori. Recentemente, numerosi studi hanno, però, dimostrato che i denti del giudizio non sono causa di affollamento dentale, rendendone ingiustificata l’estrazione. Quando un dente del giudizio non emerge completamente per mancanza di spazio può essere necessario procedere con la sua estrazione perché causa di ricorrenti infiammazioni: infatti il ristagno di placca batterica e la difficoltà ad una corretta detersione aumentano notevolmente il rischio di carie e di infiammazione della gengiva. Attraverso una panoramica della bocca l'odontoiatra può valutare il posizionamento del dente e la sua eventuale estrazione.
La Parodontite è un’infezione batterica, molto frequente negli adulti, che colpisce i tessuti che circondano il dente e gli danno stabilità. Se non viene trattata, causa un progressivo riassorbimento osseo, con distruzione del relativo attacco di collegamento e, nel suo stadio più avanzato, può portare alla perdita dei denti. Il margine gengivale è il punto di adesione preferenziale per i batteri che, se non vengono rimossi, si accumulano e attivano processi infiammatori che coinvolgono prima la gengiva e dopo i tessuti profondi. In caso di gengive sanguinanti, particolare sensibilità al caldo e freddo o denti che si muovono è necessario fare una visita dal dentista
Il tartaro è formato dall’insieme dei depositi minerali e dai residui alimentari che rimangono nel cavo orale dopo aver mangiato: sulla superficie dei denti si deposita una sottile patina incolore costituita dall’insieme dei batteri e dei residui di cibo. Se tale placca non viene rimossa accuratamente durante le manovre di igiene orale, questa si calcifica producendo i primi depositi di tartaro. Infatti i sali calcarei contenuti nella saliva sono in grado di aggregarsi con il biofilm batterico creando una concrezione dura difficilmente rimovibile, se non dal dentista o dall’igienista dentale
Nel 90% dei casi il cattivo odore in bocca è originato da batteri: una scrupolosa igiene orale può rimuoverli. Altre cause di alitosi possono essere l’ingestione di alimenti e bevande alitogeni, come aglio, cipolla, caffè, vino, birra, alcuni formaggi o pesci, peperoni o particolari spezie. Anche il fumo o lunghi periodi di digiuno possono aumentare il problema, limitando la produzione di saliva e quindi l’autodetersione del cavo orale ed in questi casi bere tanta acqua potrebbe migliorare la situazione.
Il sanguinamento è uno dei primi segnali di infiammazione causata comunemente dalla presenza di batteri; sarebbe quindi indicato recarsi dall'igienista dentale per approfondire le cause di questo sanguinamento ed intervenire in maniera idonea effettuando l'igiene orale professionale. Il professionista poi potrà suggerire le adeguate manovre di igiene domiciliare per migliorare la guarigione
La gengivite è un’infiammazione delle gengive che provoca arrossamento, sensibilità e sanguinamento della superficie gengivale quando si puliscono i denti con lo spazzolino o il filo interdentale.Curare le gengiviti più lievi è molto semplice, è sufficiente eliminare la placca batterica che si è depositata sulle gengive provocandone l’infiammazione grazie a un’accurata pulizia del cavo orale
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